Refosco deriva dal friulano Rap fosc, ossia grappolo scuro; Il Refosco dal Peduncolo Rosso è la varietà impiegata per la produzione dei vini di più alta qualità. Deve il suo nome al piccolo "rametto" che sostiene il grappolo attaccato alla pianta, il quale si colora di rosso porpora al momento della giusta maturazione, segnale inconfondibile per l'inizio tempestivo della vendemmia.
Il Refosco dal Peduncolo Rosso, da non confondere con gli altri vitigni della famiglia dei Refoschi coltivati in varie zone del Friuli Venezia Giulia e anche del Veneto ed Istria, ha una storia molto antica. La sua origine pare legata alla fondazione di Aquileia da parte dei Romani ma testimonianze di questo vigneto e del vino prodotto sono rinvenute in varie epoche storiche.
Fino a metà dell'Ottocento, assieme ad una miriade di altri autoctoni friulani, Il Refosco dal Peduncolo Rosso era molto diffuso in Friuli. Veniva chiamato Refoschino (termine ancora in uso in qualche paese oggigiorno) fino al 1863 quando in occasione di una mostra importante che si tenne ad Udine, venne battezzato col nome attuale, per distinguerlo chiaramente dalla altre varietà.
Le malattie parassitarie che travolsero il Friuli nella seconda metà dell'Ottocento distrussero in pochi anni numerosi vigneti; in breve tempo moltissimi vitigni autoctoni sparirono, altri vennero quasi totalmente annientanti. Il Refosco dal Peduncolo Rosso venne enormemente decimato, ma si salvò.
Un'altra minaccia per la sopravvivenza del Refosco del Peduncolo Rosso (e degli altri autoctoni superstiti come ad es. il Pignolo ed il Tazzelenghe) si stava per abbattere su questi vitigni, già provati dalla mannaia devastatrice delle ampelopatie: l'arrivo da oltr'alpe dei così-detti più nobili vitigni francesi (il Cabernet, il Merlot, il Pinot), che in pochissimo tempo presero il sopravvento nella coltivazione dei viticoltori friulani a scapito degli ormai decimati autoctoni friulani.
Il Refosco dal Peduncolo Rosso venne un po' alla volta abbandonato, quasi scomparendo verso gli anni Sessanta. La necessità di rendimenti superiori e produttività maggiore che l'epoca di sviluppo e benessere del dopoguerra richiedeva non collimavano con le caratteristiche tipiche della coltivazione del Refosco dal Peduncolo Rosso, che ha una produttività bassa ed è tardivo nell'inizio della fruttificazione.
Oggigiorno, la ricerca di vini sempre più particolari e dalla qualità superiore ha permesso il recupero della coltivazione di questo vitigno speciale. Il risultato è una ripresa della produzione che comunque, per le caratteristiche del vitigno stesso è abbastanza limitata. Il Refosco dal Peduncolo Rosso fa parte dell'eccellenze della produzione vitivinicola Friulana, che Arcania da molti anni propone come vino biologico senza solfiti.